La cronofobia: l'ossessione per il tempo che scorre

Quante volte durante la giornata ti capita di guardare in continuazione l’orologio pensando “non ce la farà mai a fare tutto ciò che mi ero deciso/a di fare” ed entrare in quello stato di ansia di dover portare a termine tutto ciò che ti eri meticolosamente prefissato/a di fare?

Viviamo nella società dell’immediatezza, nella quale tutto quello che ci circonda ci impone spesso ritmi di vita frenetici, che ci spingono a far sì che le nostre siano giornate necessariamente “produttive”, perché non è accettabile “perdere tempo”. Tutto ciò, se portato allo stremo, può facilmente trasformarsi in quella fobia che è comunemente chiamata “cronofobia”.

Se qualcuno dice “non ho tempo, vado di fretta, sono molto impegnato…” la assimiliamo come una risposta nella norma, proviamo quasi stima per una persona così tanto “impegnata”; se invece apprendiamo che l’agenda della persona che abbiamo davanti è scarna di impegni, spesso ci sorprendiamo e tendiamo a giudicare negativamente “chi ozia senza far nulla”. Le pause e i momenti di "noia", ossia quelli in cui ci si concede riposo, vengono considerati veri e propri nemici, perché è tempo non impiegato e quindi inevitabilmente buttato.

E’ proprio in questo contesto sociale in cui tutto scorre di fretta e il tempo sembra essere sempre troppo poco, che si inserisce la cronofobia, ossia la paura del tempo che scorre inesorabile e non torna, e del tempo che non basta, che può portare all’insorgere di sintomi che vanno dall'ansia alla frustrazione, a crisi di panico.

Ansia, stress e gestione del tempo sono elementi spesso tra loro intersecati, e il tempo che scorre diventa il nemico principale, ed è sempre poco, non abbastanza per fare tutto ciò che si dovrebbe. Questo meccanismo genera profonda insoddisfazione ogni volta, in quanto si ha spesso la sensazione di sprecare tempo.

Le conseguenze della cronofobia:

Vivere con la paura del tempo che scorre, può avere gravi conseguenze da un punto di vista psicologico e può influenzare la nostra vita quotidiana in modi diversi, ad esempio:

  • Non riuscendo più a pensare con lucidità.
  • Percependo il tempo in modo accelerato.  
  • Sentendosi estranei alle proprie emozioni.
  • Provando un eccesso di ansia e stress.

Ma soprattutto non vivendo il momento presente, perché ogni giorno sprechiamo così facendo innumerevoli momenti che potrebbero essere preziosi per noi e per chi ci circonda e perdiamo l’occasione di sfruttare l’opportunità di disconnetterci, rilassarci o fare qualcosa che ci motivi davvero.

Come si può risolvere la cronofobia?

L'approccio terapeutico per affrontare la paura del tempo che scorre è quella di imparare a gestire al meglio e sfruttare il proprio tempo, senza viverlo con angoscia. Gestire il tempo ci aiuta ad essere più consapevoli dei nostri obiettivi, delle risorse personali e dei limiti che incontriamo. Ansia e stress arrivano nel momento in cui non riusciamo a gestire con efficacia il nostro tempo o quando il nostro controllo su di esso diventa estremo. In quest’ultima situazione una ricerca esasperata di controllo delle nostre giornate e della nostra vita ci porta nella direzione opposta, fa insorgere la paura di perdere il controllo. Importante è innanzitutto saper chiedere aiuto, focalizzando primariamente l'esistenza del disturbo.

È chiaro che la produttività e l’efficienza possono diventare un’ossessione. Ma come combattere questa ossessione del tempo che scorre?

Non far strabordare la tua agenda: cerca di ridurre le attività da svolgere in modo da poterle completare con la massima calma.

Trovati un hobby: concentra l’attenzione su un’attività positiva e piacevole per te.

Tieniti del tempo libero: dedicati a te.

Goditi il viaggio più che la meta: stai nel qui ed ora, goditi ogni passo verso la scalata perché se il percorso non fosse di tuo gradimento, potresti alla fine del viaggio non essere capace di goderti il risultato ottenuto.

Per quanto sembri complessa da riconoscere, la cronofobia può essere trattata efficacemente con l’aiuto di uno psicoterapeuta, se diventa troppo invalidante, il supporto di uno specialista può sostenere la persona nel ritrovare una giusta misura di vivere il tempo.

Liberarti dall’angoscia del tempo, da questo controllo costante su tutto ciò che ti circonda, questo ti consentirà di vivere la vita in modo più rilassato ma soprattutto “presente”.
Se pensi che questo articolo descriva la situazione emotiva in cui ti stai trovando adesso, Contattami! Sarò felice di aiutarti in questo percorso di auto-accettazione e amore verso te stesso/a.

Dott.ssa Valentina Troiano
Psicologa e Psicodiagnosta
Tel. 348 626 0134

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Articolo scritto da: Dott.ssa Valentina Troiano


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